Pianta della Cittàenglish version
Le Mura
Le mura, iniziate l'8 dicembre 1564 e terminate il 10 novembre 1568, secondo il Catasto Toscano del 1864, si sviluppano per un totale di 2022 metri lineari e 13 metri di altezza.

Nel luglio 1568, Giovanni Camerini, ingegnere della fortezza, informa il duca Cosimo "che s'è finito di cinger tutto".

L'impianto è quello di un rettangolo con agli spigoli quattro baluardi dedicati ciascuno a un Santo ( S. Reparata, S. Maria, S. Andrea e S. Martino).

La difesa della cittadella era principalmente demandata ai bastioni, dove erano concentrati le armi da fuoco.
Uno zoccolo corre al piede di tutte le mura, dove un rivolo d'acqua serviva a "contramminare".

Il canale d'acqua alimentava otto peschiere poste negli orecchioni dei baluardi a difesa delle troniere, delle casematte e della peschiera grande, prospiciente la Porta Fiorentina, dotata di ponte levatoio. Lungo tutto il tracciato delle mura si svolgeva un cammino di ronda, intervallato da sedici garitte fornite di finestrelle per " moschettoni da muraglia " per la guardia delle sentinelle.

L'avvio del processo di recupero della cinta muraria di Terra del Sole è iniziato negli anni 1983/84, grazie all'interessamento della nostra Associazione Pro Loco presso la Soprintendenza di Ravenna, che con alcuni finanziamenti in vari anni effettuò il restauro quasi completo delle mura del bastione di S. Maria, dove i lavori si bloccarono, e non arrivando altri finanziamenti la ditta incaricata procedette a smontare il cantiere.

Nel 1998, con la costituzione del Gruppo di Lavoro di Terra del Sole S.O.S., e la collaborazione della Amministrazione Comunale si è riavviato il processo di recupero dell'intera cinta muraria con la sottoscrizione di un protocollo d'intesa fra la nostra Associazione Pro Loco, l'Amministrazione Comunale, la Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Ravenna, l'Istituto Beni Culturali, La Provincia di Forlì-Cesena,e la Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì, che ha portato il Ministero competente ad effettuare un finanziamento per un importo di € 645.571,27 i cui lavori hanno interessato il tratto delle mura compreso fra la Porta Fiorentina e l'orecchione di mezzogiorno del Bastione di S. Andrea, fino al suo angolo esterno dove si conservava il basamento di una delle sedici garitte originarie che è stata interamente ricostruita.

Nel 2006 ha presentato al Ministero competente per gli interventi da effettuare coi proventi del Gioco del Lotto (ai sensi della legge 662/96), un nuovo progetto che ha ottenuto un altro finanziamento di € 925.680,00 da completarsi entro il 2009.



L'Abitato e i Borghi
Dentro la cinta muraria è inserito l'abitato con le strade raccordate dalla grande Piazza d'Armi. L'organicità del tessuto urbano è rappresentata dagli edifici modulari a schiera allineati nei due Borghi maggiori: quello Romano lungo 90 m. e quello Fiorentino lungo 95 m., con l'aggiunta dello spazio che li divide dai due castelli raggiungono la lunghezza di 233 metri per una larghezza di m.9: visti in prospettiva essi appaiono come un lungo rettifilo da Castello a Castello: La larghezza dei Borghi è pari all'altezza delle case, secondo norma leonardesca. Questa via principale è interrotta a metà dalla Piazza d'Armi, baricentro di tutto il complesso monumentale. Ai lati dei Borghi Maggiori sono quattro Borghi Minori, adibiti a servizi e per la truppa della gurnigione.

1-2-3-4 I Bastioni
La difesa della cittadella era principalmente demandata ai bastioni, dove erano concentrate le armi da fuoco. Nel bastione di S.Maria è visibile l'intero complesso delle gallerie a doppio livello e delle piazze di manovra.Attraverso le feritoie di tiro si scorgono gli allineamenti delle mura ed i Bastioni contrapposti.
Nel bastione di S. Reparata rimane la rampa di accesso all'area di manovra superiore e quella inferiore è tutt'ora visibile e ogni anno vi si svolge la "Rassegna dei Presepi".
Nei bastioni di S. Martino e S. Andrea si notano dall' esterno delle mura le feritoie di tiro, ma non sono accessibili le strutture sotterranee parzialmente interrate o crollate.

5-6 I Castelli e le Porte
Due gli accessi alla città difesi da due "forti stellati" che presentano un analogo impianto ed un analogo prospetto esterno ed interno, caratterizzato quest'ultimo da corpi, avanzati e spigolati a stella. Nel caso che un eventuale nemico avesse forzato le due Porte, ulteriori difese erano approntate dalle feritoie collocate con varie angolature negli spigoli dei due "forti stellati" e delle case a schiera prospicienti i due accessi, situati appositamente non in asse ai due Borghi, ma di fianco e con un percorso in salita tortuoso e sterzato.

La PORTA FIORENTINA ( volta verso Firenze), sovrastata dal CASTELLO DEL CAPITANO DELLE ARTIGLIERIE, era difesa da un ponte levatoio posto a metà del ponticello ad arcate in cotto, da una robusta porta ferrata, dalla saracinesca e dalle caditoie. Il Castello comprendeva il Quartiere del capitano con soffitti lignei splendidamente dipinti (a.1587), l'Armeria (deposito, con officina, di armi leggere: archibugi, picche, alabarde, spade, corsaletti), la Galleria di attraversamento sovrastante e intersecante quella della Porta (che consentiva alla guarnigione di spostarsi da un Bastione all'altro senza creare servitù al Castellano), il Corpo di Guardia di giorno (sotto la Porta), il Corpo di Guardia di notte (nel vano sopra la Porta), il Corpo di Guardia di sosta (l'androne con volta a padiglione alto m.14,60 dove i soldati sostavano per dare il cambio a quelli di Guardia alla Porta), con a lato le prigioni militari.

Il prospetto interno del Castello, di forma angolata e stellare, è incoronato dal ballatoio, sorretto da mensole in pietra e da archetti in cotto, ad uso della sentinella di ronda al castello.
La PORTA ROMANA ( volta verso Forlì ), sovrastata dal CASTELLO DEL GOVERNATORE O CAPITANO DELLA PIAZZA, era difesa da un ponte levatoio che, alzato mediante due occhioni passacatena, ostruiva la porta, dalla saracinesca e dalle caditoie o piombatoi.
Questo Castello comprendeva il Quartiere del capitano (dopo il disarmo del 1772 divenne il Quartiere del Doganiere e Dogana, qui trasferita dai " Confini " ), la Galleria di attraversamento, il Corpo di Guardia di giorno e il Corpo di Guardia di notte, il Corpo di Guardia di sosta e il magazzino del salnitro, delle palle da cannone e dei cavalletti da spingarde.

Attualmente il Castello del Capitano, di proprietà privata, è splendidamente conservato ed i suoi ambienti sono utilizzati per cerimonie e congressi.
Anche qui il prospetto interno a stella è coronato da ballatoio per il giro della sentinella.
Il Castello del Governatore, di proprietà pubblica, ospita nell'ammezzato, l'ARCHIVIO STORICO ricco di oltre 2000 filze e, al piano nobile, la sede del Borgo Romano, della Compagnia Balestrieri di Terra del Sole, il Corpo Bandistico Comunale, la locale scuola di Musica e il Gruppo Corale.
Ambedue i Castelli, sopra la tettoia o loggia del quartiere del Governatore e del Capitano, avevano un campanile a vela in cotto, con arco e volute, per il " Campanon dell'Armi " : una grossa campana veniva suonata alla chiusura ed apertura delle due Porte e in caso di emergenza.

7 Palazzo dei Commissari
Grandioso ed armonico edificio quadrangolare di m.40 per lato, classico esempio di architettura rinascimentale, costruito in pietra locale, con elementi in pietra serena e cotto, a due piani.Le finestre del piano nobile, sono archivoltate, quadrate quelle a pian terreno, tutte fasciate in pietra arenaria. Dalla piazza si accede all'interno del palazzo attraverso un elegante loggiato a tre archi, con volte a crociera: il cortile è delimitato da un triportico a due ordini, dorico e ionico, legati da un cornicione in cotto dentellato, al centro il pozzo, con un arco in cotto da cui si ammira una singolare inquadratura prospettica. La facciata e le logge sono decorate da numerosi stemmi scolpiti o dipinti, dei vari Commissari.

Il Palazzo oltre ad essere residenza del Commissario Generale per la Romagna Toscana, fu sede del Tribunale Civile e criminale di prima istanza, conserva tutt'ora un'ardita scala a chiocciola a doppia elicoide (di chiara ispirazione leonardesca).

Il piano terreno ospitava ( a destra del portico le aule del Tribunale Criminale dove sono ancora ben conservati due affreschi, la "Madonna Assunta" e la " Giustizia", entrambi seicenteschi.

A Sinistra del portico le aule del Tribunale Civile.

All'interno del cortile si affacciano a sinistra gli accessi alle "carceri pubbliche" femminili e maschili con il quartiere del sovrastante e, a destra le carceri criminali in numero di sette, tutte strutturate con volta a botte, con finestre a doppia inferriata e porte di quercia rivestita in ferro: queste terribili "segrete" cinquecentesche sono decorate da disegni e iscrizioni, dipinte, graffite o tracciate col fumo di candela, in una d queste, detta "Camorcina" una tempra con "La Deposizione della croce" di probabile scuola cinquecentesca forlivese.

8 Chiesa di S. Reparata
Isolata dal contesto, presenta un impianto a croce latina di imponente mole. E' situata di fronte al Palazzo dei Commissari, quasi a sottolineare i due poteri che presiedono all'ordinario vivere civile. L'incarico della costruzione fu affidato a Mastro Raffaello di Zenobi di Pagno da Fiesole, il quale, probabilmente rielaborò il progetto originale del Lanci e, tra il 1594 e il 1605, costruì l'edificio sacro sull'area lasciata libera in base al piano generale e particolareggiato del Lanci. La facciata ha doppie lesene, che si prolungano oltre il cornicione mediano fino al timpano, ingentilito da due volte laterali.

Il portale è fasciato da un motivo dentellato e sormontato da un lunettone, al centro è un finestrone ovale che si ripete sui due lati del transetto. L'abside è pentagonale, ad archi lievemente accennati. L'edificio è costruito in cotto,alternato, nelle modanature,alla pietra arenaria. L'interno, come l'esterno, è ancora schiettamente rinascimentale , a una sola navata coperta a capriate e legata da un cornicione dentellato sorretto da lesene ioniche e scandita da quattro archi trionfali .Mentre, dopo il disarmo, l'arredo dei Palazzi pubblici e dei castelli fu posto all'asta, la Chiesa, continuando nelle sue funzioni, ha conservato un ricco arredo comprendente numerose opere d'arte:
  • La settecentesca bussola e cantoria con l'organo di Feliciano Fedeli da Camerino (a.1734) restaurato l'a.1973;
  • In piano l'organo positivo di Pietro Agati e
  • Il cinquecentesco coro in noce massiccio, intagliato e ornato da lesene scanalate e da architrave dentellata, che ripete il motivo del cornicione;
  • Il crocifisso ligneo di squisita scultura di scuola fiorentina (sec.XVI);
  • Il candelabro pasquale, con stelo in noce intagliato e piede a volute su base triangolare (sec.XVI)
  • La Pala con la Madonna del Carmine e Le Sante Martiri Reparata e Caterina di Pier Paolo Menzocchi (a.1575);
  • La pala con la Madonna del Rosario, coi Santi Domenico e Caterina da Siena di Francesco Longhi (A.1610);
  • Crocifissione di scuola romagnola (sec.XVII);
  • Deposizione e natività (nelle pareti del coro) di scuola fiorentina sec. XVII).
Notevoli nella Sacrestia,con soffitto a ombrello, i due bancali con alzata.

Dall'altro lato, sotto le poderose arcate del campanile,completato tra il 1821 e il 1825,terminante con una cupola, ispirata su scale ridotta a quella brunelleschiana di S. Maria del Fiore.

9 Palazzo del Provveditore
Posto all'inizio del Borgo Romano, fu sede del Ministro che curava l'amministrazione dei beni demaniali e delle scorte, nonché la manutenzione delle difese militari e delle armi per tutta la provincia.

Oggi a seguito di varie ristrutturazioni, si presenta in tipico stile rinascimentale.

All'angolo del Palazzo lo stemma mediceo del Granduca Francesco, figlio di Cosimo recante la data 1579 anno in cui fu completa la costruzione di Terra del Sole.

10 Chiesina di S. Barbara
Patrona dei "Bombardieri", come un tempo erano chiamati gli addetti ai pezzi di artiglieria.

E' situata lungo la Via delle Mura e si affaccia sul retro nel cortile del Palazzo del Provveditore, che vi poteva accedere da un ingresso privato ed assistere alla Messa festiva dei bombardieri da una grata laterale riservata a lui e ai familiari.

La costruzione, a unica navata, risale al '600, come rivelano le linee architettoniche dell'abside e del campaniletto a vela. La facciata, invece, risente di una ristrutturazione ottocentesca. E' attualmente adibita a laboratorio.

11 Arsenale dei cannoni
"... consiste in uno stanzone et altra stanzetta ov'è il forno e suo caldano sopra ove esistono tre portoni e un cancello...tre rastrelliere per cucchiaie et altri attrezzi da cannoni"

E' una costruzione bassa ad un piano, posta in zona centrale della cittadella, per consentire il rifornimento rapido delle zone di difesa con armi e polveri.

Adibito per molti anni a magazzino, ora, completamente restaurato, ospita un ristorante tipico.


12 Casematte
Le Casematte - (aree di manovra)

Sono imponenti vani a crociera o a botte, solenni come cripte, sorretti da poderosi pilastri e collegati da ampie gallerie, comprendenti i camminamenti contramine con le porte di sortita. In origine tutti i 4 bastioni erano ugualmente muniti e strutturati. Ora sono visibili solo nel bastione di S. Maria.

13 Piazza d'Armi
La Centrale Piazza d'Armi ( m.56 x 65 ) detta anche "Piazza maggiore" costituisce il vero "ombelico" urbano della città, secondo lo schema di "città a misura d'uomo" tracciato da Francesco di Giorgio Martini. Una volta al mese le Compagnie del Presidio si schieravano in questa Piazza per le esercitazioni e per essere "rassegnate" dal "Governatore dell'Armi". Inoltre, alla seconda domenica di ogni mese, la Piazza ospitava i "descritti" della Banda: qui erano "rassegnati" dal loro Capitano e gli ufficiali "insegnarono loro a camminare in ordinanza, raddoppiare la fila, innanzi e indietro, e mostrargli come si fanno le sentinelle".

Una volta all'anno, in occasione della festa patronale della "Madonna delle Grazie" nella terza Domenica di Maggio, si svolgeva nella Piazza la "Rassegna Generale" dei soldati del Presidio e della Banda, con spari a salve e fuochi artificiali. Questa vasta Piazza torna a rivivere le antiche "Rassegne Militari" in occasione del Palio di S. Reparata e della Romagna Toscana, in una festosa sagra di costumi e di colori. La Piazza è delimitata da edifici monumentali: la Chiesa di S. Reparata, il Palazzo dei Commissari Granducali, il Palazzo dei Provveditori e quello della Provincia o della Cancelleria, nonché dai palazzi padronali. La collocazione della Chiesa e del palazzo Pretorio, situati frontalmente, non è casuale; i due edifici incarnano i due poteri, che presiedono all'ordinato vivere civile, Chiesa e Stato, distinti ma non contrapposti.

14 Palazzo della Cancelleria
Il Palazzo della Cancelleria è situato sull'estremo lato sinistro della Piazza d'Armi: qui era il Quartiere del Cancelliere della Provincia, che redigeva gli atti pubblici, ma anche la sede dove si riuniva il Consiglio Provinciale, composto dai rappresentanti delle varie Comunità della Provincia della Romagna Toscana, istituita dal Senato dei Quarantotto di Firenze il 23 Agosto 1542 (ed esistita fino al 1776) e, di cui Terra del Sole era capoluogo Giudiziario ed Amministrativo.

La Provincia della Romagna Toscana comprendeva le seguenti località: Palazzuolo sul Senio, S. Benedetto e Bocconi, Modigliana, Rocca S. Casciano, Portico di Romagna, Castrocaro e Pieve Salutare, Verghereto, Bagno di Romagna e S. Piero, Dovadola, Tredozio, Firenzuola, Marradi, Galeata e Pianetto, Premilcuore, Sorbano, Santa Sofia e Corniolo, Terra del Sole.

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